È in quelle terre della rotta balcanica che segnano il confine tra i due mondi, tra la Bosnia Erzegovina e la Croazia, che centinaia di persone sostano, a volte anche diversi mesi, in attesa della propria occasione per raggiungere la libertà. Lì, sopravvivono in situazioni degradanti, nei casi migliori all’interno di campi con scarsi servizi igienici sanitari e beni primari, oppure direttamente nelle foreste, dove spesso sono vittime delle violente percosse e dei soprusi impartiti dalle autorità croate.
La maggior parte dei migranti perde queste sfide, ma non perde le speranze: dopo aver lasciato le loro case e percorso migliaia di chilometri, nessuno vuole mollare alle porte della agognata Europa. Attualmente, il 45% dei migranti sulla rotta balcanica viene dall’Afghanistan, il 21% dal Pakistan e i restanti principalmente da Siria, Marocco e Iran.